Fasana è infatti un paese antichissimo che si chiamava Phasiana oppure Vasianum, per la presenza di fabbriche di vasi e anfore, mentre per altri il nome deriva dal fagiano, un selvatico che è sempre stato abbondante in queste campagne. Nel periodo romano a Fasana era attiva una figulina o fabbrica di ceramiche e terracotte, quali orci, anfore e tegole, appartenuta a Caio Lecanio Basso, console nell'anno 64. Una strada consolare attraversava il territorio di Fasana, la Via Flavia, che conduceva i cavalli e le ruote – i soldati, i mercanti e la posta (cursus publicus) – verso le destinazioni altoadriatiche.
Nel tardo periodo antico Fasana entrò a far parte del feudo di S. Apollinare. Le anfore anche qui venivano ancora nominate, soprattutto per l'ottimo vino e per l'olio. Guardando dal mare, tutto il territorio viene riconosciuto come «terra basilica», che nel scritto di Cassiodoro viene paragonato ai gioielli in capo ad una splendida donna.
Nei vecchi documenti Fasana viene nominata nel 1150 come antica parrocchia che all'inizio del XI. secolo verrà donata ai vescovi di Pola. In seguito farà parte di varie signorie, dei patriarchi di Aquileia, dei patrizi polesi e dei Gionatasi o Jonatasi. Il secolo trascorso sotto il dominio veneziano determinerà l'aspetto della località litorale.
Nel 1379 nel canale di Fasana avvenne lo storico scontro tra la flotta genovese e quella veneziana. Qui si trovarono a combattere 250 navi militari, con la sconfitta della flotta veneziana. Dalla sconfitta di Venezia nel 1797, seguiranno brevi periodi di dominio austriaco ed in seguito di Napoleone. Seguiranno i cento anni di dominio austroungarico e di Francesco Giuseppe I., che regnerà per molti anni. Dopo la prima guerra mondiale Fasana – come pure l'intera Istria, va a far parte dell'Italia, e dopo la seconda guerra mondiale della Jugoslavia, mentre dagli anni Novanta dello scorso secolo con i cambiamenti democratici viene a far parte della Repubblica di Croazia.
Le vedute panoramiche del domani dalla riva di Fasana prendono spunto dall'identità del luogo; che vuole mantenere la pittoresca tradizione di porto peschereccio, il chiasso della riva turistica, e l'intimità dei tetti casalinghi come pure la vivacità del porto.
FESTE, INCONTRI, MOSTRE:
LA SCUOLA FASANESE DI SALATURA DELLE SARDELLE (Maggio)
LA DANZA FASANESE (Giugno)
IL MARE IN TAVOLA -La festa dei pescatori (Giugno)
LA FESTA DELLA CUCINA (Luglio)
SENATUS POPULUSQUE FASANENSIS: LA VALBANDON ROMANA (Luglio)
STELLE, CANDELE E FANALI (Luglio)
LA FESTA DELLE SARDELLE (Agosto)
Festa dei pescatori (Agosto)
OPEN RIVA ART (Agosto)
VALBANDON SOTTO LA CAMPANA (Agosto)