La scelta di un determinato apicoltore, ovvero di un produttore di miele, e come quella del nostro bar e del caffe preferiti: una volta scelti non si cambiano piu. L’imperatrice Maria Teresa fece dell’apicoltura un’attivita agevolata. "...Affinché l’apicoltura diventi comune tra il popolo, viene esentata per sempre dal pagamento di qualsiasi imposta o dazio... " c’e scritto nella Patente d’apicoltura del 1775.
Un cucchiaiono stracolmo di salute
Miele d’acacia: miglior rimedio contro lo stress. Millefiori: e difficile enumerarne i pregi, basti dire che e fonte di eccezionale vitalita per le persone un po’ piu in la con gli anni. Miele di castagno: il suo sapore amarognolo contrasta un po’ il proverbio “dolce come il miele”, ma e un ottimo rimedio per i problemi di digestione e altri disturbi... Il miele e sano! E una constatazione inconfutabile. Quanto sia sano lo stiamo ancora scoprendo, ma possiamo dire con certezza e senza bisogno di comprovarlo, che il miele e saporito, che e il dolcificante della vita, buono oggi come lo fu la prima volta che l’uomo infilo la mano in un alveare (come gli sara venuto in mente?). Il miele istriano e di eccezionale qualita`, ma ce n’e poco, tanto quanta e la vegetazione. Per produrne di piu gli apicoltori traslocano gli alveari in altre zone, distanti a volte anche qualche centinaio di chilometri: e parte integrante dell’apicoltura.
Lunga e la strada per ottenere il miele
In Istria tutto ha inizio ad aprile, con la raccolta del miele da frutta e di quello di tarassico che vengono estratti fino a maggio. Poi iniziano i trasferimenti di alveari e apicoltori, veri nomadi, alla ricerca di acace che permettono di produrre un miele di alta qualita e molto saporito. Durante questo periodo le api raccolgono pure il nettare di salvia. Per l’episodio successivo arriviamo a giugno, tempo in cui ci si trasferisce li dove ci sono i castagni, in quest’ultimo tempo fonte incerta e modesta di miele. In Istria inizia l’epoca spoglia di pascoli, che spinge gli apicoltori a cercare fiori ricchi di nettare nelle aree montane del Gorski kotar, del Kordun e della Lika, ponendo in risalto il loro carattere nomade che li spinge a percorrere diverse centinaia di chilometri ogni settimana per qualche chilo di miele. Verso la meta di settembre le api fanno ritorno a casa, per concentrarsi sull’erica e su altre piante da fiore. Per coloro che incontrano per la prima volta i termini tipici dell’apicoltura, la smielatura e il procedimento di estrazione del miele dai favi, dall’alveare. Ecco che dopo l’ultima smielatura gli apicoltori preparano le loro amate api per lo svernamento, lasciando loro miele a sufficienza per nutrirsi durante la stagione fredda: quindici chili circa in ogni alveare.